(Esistono) Le cose vere, le cose false

Trascrizione dell’introduzione all’episodio numero 203 di Morning di Francesco Costa

Negli ultimi giorni non vi ho piú informati (...), sul dibattito che con un po’ di generositá potremmo definire intellettuale, rispetto ai fatti che stiamo osservando.
È colpa della Russia? È colpa dell’Ucraina?
La Russia è stata provocata?
l'eventuale provocazione giustifica quello che stiamo vedendo?
Lo spiega oppure è un argomento della propaganda quotidiana per mascherare altre intenzioni?
Non ve ne ho piú parlato non perché il tema non sia interessante, ma perché mi sembra che anche quanto di interessante può esserci in questo dibattito sia stato rapidamente fagocitato dai meccanismi mediatici (...) soprattutto televisivi e anche un po' dai meccanismi umani della vanità; per cui il livello della discussione complessivamente è sceso molto e siamo arrivati rapidamente al punto di vedere Povia che ci dice la sua su La7. (...)
Anche da questo punto di vista guerra in Ucraina ha rimpiazzato il dibattito sul covid, sui vaccini, sul green pass, ereditandone tutti i problemi, tutti i limiti, tutti i provincialismi, anche tutti i rischi in un contesto che mi sembra premiare sempre di più (...) le voci provocatorie, le voci controcorrente, a prescindere dal fatto che quello che dicono poi sia effettivamente vero o no, sia effettivamente fondato o no.
Esattamente come abbiamo visto accadere molte volte durante questi due anni di pandemia l'importante è che ci sia il dibattito. L'importante è che si possano mettere a confronto due posizioni.
Meglio ancora se almeno una delle due è particolarmente radicale, particolarmente incendiaria, dice delle cose particolarmente controverse.
Ora, uno dei contributi che è piú circolato sui social media - e non solo negli ultimi giorni - è un'intervista al noto storico Luciano Canfora che prende apertamente le difese della Russia e di Putin e dice una serie di cose false.
E se tutti abbiamo diritto, naturalmente a manifestare le nostre opinioni, non abbiamo diritto (a manipolare ndr) i fatti e oggi Luciano Capone sul foglio risponde ad alcune delle cose false che ha detto sulla guerra in Ucraina Canfora.
“In un'intervista al Riformista - scrive Capone - parlando della democrazia Ucraina e del presidente Volodymyr Zelenskij, Canfora dice - se dobbiamo ritenere che sia Democratico che arriva al potere dopo un colpo di stato??!! Perché quando in Ucraina fu cacciato il governo in carica quello era un golpe, come quello di Al Sisi in Egitto contro i Fratelli Musulmani -
Ognuno è libero di dire le sciocchezze che vuole - aveva proseguito Canfora - ma adoperare queste categorie per salvarsi la coscienza è cosa poco seria. Il figlio di Biden è in affari con Zelensky, un signore che dice di voler combattere per degli ideali, ma questi ideali hanno anche dei risvolti meno idealistici
.
Difficile - scrive Capone - dire così tante menzogne in una frase.
Punto primo: Zelensky non è arrivato al potere dopo un colpo di stato ma dopo elezioni democratiche.
Chi vinse le elezioni dopo la rivoluzione di Maidan che nel 2014 portò alla cacciata di Yanukovich fu Poroshenko.
Seppure si volesse considerare lui il golpista, (...) cosa tra l'altro non vera, Zelensky comunque sarebbe colui che nel 2019 ha sconfitto Poroshenko, in una campagna elettorale in cui lo accusava di rappresentare l’elite corrotta del paese.
Quindi, al limite, Zelenski è colui che ha democraticamente battuto chi aveva preso il potere dopo il presunto colpo di stato.
L'opposto di quanto afferma Canfora.
Punto secondo: il paragone con Al-sisi è davvero ridicolo.
Se L'Egitto è notoriamente una dittatura e l'elezione di Al Sisi una farsa, pur con tutte le sue criticità l’Ucraina è una democrazia e l’elezione di Zelensky è stata giudicata regolare, democratica, da tanti osservatori internazionali e dall'OCSE.
Punto Terzo: Zelensky non è affatto in affari col figlio di Biden.
Evidentemente Canfora si beve le scadenti fake news trumpiane.
Il figlio di Biden è stato nel CDA di una compagnia di gas Ucraina (Burisma) fino ad aprile del 2019, prima che Zelensky diventasse Presidente.
Zelensky ha semplicemente respinto l'indecente richiesta di Trump di fare incriminare in Ucraina il figlio di Biden, suo sfidante alle elezioni presidenziali (è la storia per cui poi Trump fu messo sotto impeachment la prima volta).
Canfora è poco professionale - scrive Capone - anche sui numeri della guerra.
In un'intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno del 10 marzo dice: si parla di un milione e mezzo di profughi in marcia. Neanche ai tempi delle invasioni barbariche… non credo in queste cifre.
Se non intende recarsi al confine con la Polonia per verificare di persona, Canfora può consultare i dati sul sito dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite.
Al 13 marzo i profughi ucraini sono 2,8 milioni.”
Questa è la conclusione del pezzo di Capone.
Ve l’ho letta perchè al di lá del “ho ragione io / hai ragione tu” mette una serie di punti fermi e perché i punti fermi sono quello che in questa storia dovrebbe interessarci di più.
Lo so che è complicato orientarsi tra le notizie e tra le interpretazioni delle notizie durante giornate come queste.
L'unica cosa che possiamo fare, che potete fare, è consultare le fonti di informazione che hanno la vostra fiducia (...) e non dare lo stesso peso a qualsiasi cosa leggiate a prescindere dalla loro autorevolezza, a prescindere dalle loro fonti, dalla loro serietà.
Non sarò io - figuriamoci - a farvi l'elenco delle testate di cui fidarvi.
Ognuno di voi c’avrá le sue: immagino che ce le avrá sulla base dei precedenti, sulla base del fatto che di quella testata (...) vi fidate, perché pensate che in passato non vi abbiamo raccontato stupidaggini.
Aggiungo soltanto due microscopiche valutazioni.
La prima: l'attività di informarsi è volta allo scopo - appunto - di informarsi.
Non è consigliabile aprire i giornali, on-line o cartacei, con l'idea di (pensare ndr) “vediamo quale delle due squadre devo iscrivermi, vediamo a che versione devo aderire…
La seconda: È vero - e noi al Post lo ripetiamo sempre - che le cose sono complesse, e in questo caso sono straordinariamente complesse, occhio peró, esistono le cose vere ed esistono le cose false.
La guerra ha cambiato tante cose, ma non questa.
A questo punto dovremmo avere imparato a riconoscere anche i meccanismi mediatici che premiano sempre le voci piú provocatorie, quelli che dicono le cose piú controverse perché fanno il dibattito, perché fanno audience, perché attirano l’attenzione delle persone, abbiamo visto accadere esattamente la stessa cosa durante la pandemia, con il green pass, con i vaccini, e tutto il resto…
Va benissimo se la difficoltà dell’argomento genera prudenza e cautela nei vostri giudizi, a costo di tenere a mente che esistono le cose vere ed esistono le cose false.

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