Subcampeones




Non ce la faccio, è piú forte di me.
Inizio ogni competizione internazionale, svogliato, schifato, annoiato.
La finisco esausto.
Anche per gli europei è stata la stessa cosa: non mi sono interessato alla fase a gironi, ho guardato a stento le partite dell'Italia, ma poi la tensione, la passione, mi è cresciuta dentro come un alien e ieri, dopo aver perso per mano dei miei conterranei (nel senso che viviamo sulla stessa terra) spagnoli, sono andato a dormire distrutto, devastato.
E non ho chiuso occhio almeno fino alle 4.
Dopo due (dico due), camomille inutili.

Nel 1982 avevo 11 anni.
Devo averlo giá detto qui dentro in qualche post.
Ricordo perfettamente come era fatto il luogo quando successe un evento che cambió per sempre la mia vita calcistica e non solo.
Hotel Total di Marina di Fuscaldo.
Io e mio padre prendiamo un ascensore.
Fase a gironi dei mondiali di Spagna, Vigo.
"Papá, lo vince l'Italia il Mondiale"
Mio padre mi guarda con un misto di comprensione, superioritá e pena e fa (piú o meno).
"Dove vuoi che vada l'Italia? È semplicemente impossibile!"

Meno di un mese dopo scoprii che:
1. Non esistono sogni impossibili
2. I grandi possono avere torto
3. Il calcio è uno sport meraviglioso

E mi ammalai di Italia.
Da questa malattia non credo che potró guarire mai...

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