Forty

Ho perso confidenza con la scrittura.
Le giornate sono un insieme di tempi contingentati, pensieri sgocciolati, momenti compressi.
È quello che succede quando arriva il tempo dell'azione.
Diversi padroni, troppi cavalli da cavalcare; ci si dedica al surf di superficie, agile e sborone, si rimandano le immersioni piú profonde.
Questa stanza resta chiusa.
Momentanemante rada.
Vuota quasi da sembrare adombra.
L'Italia finisce di affondare, la Spagna "speriamo che se la cava", i progetti hanno il carburatore allargato, la famiglia è la big wave.
Si vive all'erta con i muscoli in tensione; bisogna andare davvero lontano per staccare ogni contatto e riscoprire la vita involontaria, i pensieri indifferenti, i movimenti inevitabili.
Volevo gettare il corpo nella mischia.
Arriverá l'estate, l'inedia, la risacca placida e con essa ritornerà il momento di mettere ordine e (soprattutto) buttar via, l'enorme quantitá di materiale umano che sto accumulando, avido, in questi anni strigliati addosso al corpo.
Per il momento affanno, divincolo, mordo l'ambizione dei miei anni, conscio delle strade che mi si chiudono davanti, ormai rapidamente.
Devo fare in fretta.
Tra quasi un mese, ho ancora 40 anni.

Commenti

Anonimo ha detto…
Punturicchio, i 40 li hai già fatti o no? Auguri lo stesso.
Vatti a vedere il blog azionealiena, che la discontinuità s'è sbloccata.
Ciao

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