Un gioco della follia

Ho chiuso.
Mercoledi 27 aprile sará il mio ultimo giorno come dipendente o manager Fiat.
3 anni e 3 mesi qui a Madrid, quasi 5 e mezzo in tutto.
C’est finì. L’ho deciso io.
Non crescevo piú e ho quasi 40 anni, non c’è molto altro da aggiungere.
Non so se sono spaventato, ma di sicuro mi faceva piú terrore perdere altri mesi, altri anni, appresso ad un’azienda che non sa piú scovare il valore, che non buttarmi a nuotare in mare aperto con le mie braccia.
Io conosco solo il mare aperto.
E anche se adesso sulle spalle ho 3 persone in piú, non so smettere di nuotare.
L’ho fatto nel 99, l’ho rifatto nel 2005, e lo faccio adesso.
Si prende la rincorsa e ci si tuffa.
Si vede che i miei cicli devono durare 6 anni.
Prima che sia io stesso a reciderli di netto con un gesto che non cerca morbidezza in caduta.

Sono un po’ confuso (gli anni passano per tutti...), ma la libertá è una bestia che si conquista, come una donna, non te la spediscono per corrispondenza.
Non arriva un commesso viaggiatore a regalartela con l’acquisto di un’aspirapolvere; la libertá è una frustata che dai a te stesso e alla vita, per evitare di addormentarti e finire a morire su un binario morto prima della morte.
E Fiat era un binario morto ormai.
Mamma Fiat ti dá tanto: riconoscimento, status, inviti alle feste, sorrisi, prossimitá.
Perderó molto di tutto questo ne sono certo, ma ho la necessitá fisica di esplorare tutto l’esplorabile, di mettere alla prova le mie capacitá “strecciando” la sorte come un elastico per vedere fin dove puó mai arrivare.
Se mai esiste un posto finale non era questo.
Se mai esiste un finale, preferisco scriverlo io.

Ricominciare a 40 anni significa molto probabilmente rischiare in proprio.
Avere il coraggio di misurare il proprio talento, le proprie abilitá, tra chi ha le branchie di nascita.
Significa misurarsi nel nuoto senza braccioli.
Imparare a non avere panico nella tempesta.
Aspettare i flussi, lasciarsi trasportare, guidare, lasciarsi guidare, per godere dei doni della risacca di tanto in tanto.
Se sei fortunato e forte.
Significa non essere mai stanco, forse.

La vita ha questo di bello
C’è una strada.
Ma hai tanti bivi di continuo.
Hai una strada ma ci sono sentieri non battuti tutto intorno.
Hai il tuo percorso asfaltato davanti, ma lo hanno disegnato altri per te.
Io posso ancora scegliere e grazie a dio, alla mia etá, di percorsi alternativi è pieno il mondo.
Nessuno peró senza rischi.

Ma io non avevo alternativa.
In veritá non ce l’ho mai avuta.


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