La terra Naranja



“Marcello guarda, La Sicilia!”
Mentre l’aereo si abbassa, il mio primogenito allunga il collo verso la terra che si fa ogni secondo piú grande.
Nel silenzio della notte, la misura della terra è data dalle luci arancioni sulle strade che circondano l’aereoporto.
“La Sicilia è naranja” mi fa lui e per un attimo mi immergo nei ricordi di bambino, quando con l’auto percorrevamo l’Italia in su e in giú e con gli occhi chiusi e l’anima fluttuante, mi abbandonavo al tepore del viaggio nei sedili posteriori.
Le luci naranja colpivano a intermittenza le mie palpebre serrate agli incroci o in galleria e mi restituivano sensazioni di avventura, libertá e spazio illimitato.
E storie e sogni.
Le generazioni si alternano, le nostre storie cambiano.
Le luci arancioni da sotto, le luci naranja da sopra.

Le emozioni che abbiamo vissuto noi padri, non sono migliori o peggiori di quelle dei figli, ma solo incredibilmente differenti.
Vorrei regalarle loro a custodia di un mondo diverso scaricandole come si fa con un pen drive.
Ma moriranno con me e me stesso.
Trovo che sia di una solitudine ferale...

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