Il pendolo




Sono 15, 20, non so piú quanti anni che abbiamo davanti un uomo e lo investiamo di tutto.
Odio, amore, perversione, disegni, complotti, bassezze, stupiditá, altari.
Come succedeva una volta per le divinitá pagane, che erano molto umanizzate e ricettacolo di tutti i mali dell’individuo, le discussioni su Silvio B hanno paralizzato le nostre coscienze e abbassato il livello del nostro quotidiano.
Una volta c’erano le casalinghe che parlavano della loro telenovela, adesso ci siamo noi che, in facebook e in qualsiasi altro posto, reale o digitale, affermiamo violentemenete in nostro amore o il nostro odio verso questa persona.
Un feticcio, di questo si tratta.
Un feticcio della nostra incapacitá a cambiare il mondo, delle nostre frustrazioni, dello scontro contro chi mi sta antipatico (i comunisti ad esempio), un esempio delle nostre pulsioni, un simbolo di quello che vorrei essere e non posso essere, il simulacro di quanto di piú aberrante esista sulla faccia della terra, un semidio.
In tutto questo periodo, chi lo ha odiato, chi lo ha amato, anche chi si nasconde da questi due sentimenti, è stato preso in mezzo da questa tragedia collettiva.
Ogni mattina, ognuno di noi, milioni di persone al mondo, si alza e si chiede, incazzato o inorgoglito (ma sempre per qualche motivo, in fondo, abbrutito), che cosa avrá combinato l’uomo oggi.
Ognuno di noi in Silvio B. ha dato uno sfogo, una visualizzazione, una corporeitá a tutto ció che desiderava.
Lui si è nutrito di tanto amore e tanto odio e vi si è mangiato la parte superiore dell’anima.
Silvio B, si è convertito in un contenitore, un contenitore di tutto il nostro peggio, che ci nasconde da noi stessi, per perpetuare il movimento infinito tipico di una soap opera: tenere agganciata la gente alla televisione e non permetterle di guardare la vita reale.
Comunico a tutti voi che fuori da questa scatola ci sono, a mo’ di esempio. gli odori dei campi, i cani che corrono e ignorano, i bimbi che giocano e ci guardano, il sole che sorge e la luna che tramonta.
Ci sono dei sogni che meritate ancora di avere, ed un’autocoscienza che avete il dovere di approfondire.
Perchè Silvio B non è la vita.
Silvio B non è il male, Silvio B non è il bene.
Silvio B è un uomo, un giorno morirá, se ne andrá, si dissolverá, verrá rapito dagli alieni e voi, restando a bocca aperta vi chiederete... ma quanto cazzo di tempo ho perso attorno a questa persona?
Quante energie mentali? Quanto tempo sprecato?! Quanta parte del vostro cervello resterá impregnata di tutto ció?
Era un uomo, se l’è portato via la vita come tutti, ed io ho perso anni ed emozioni che meritavano di essere scevre e domande che bisognavano di spazio, e centimetri che si sono allungati troppo velocemente sui muri delle nostre stanzette.
Allora, quando l’oblio se lo sará portato via, dicevo, rimarrete stupiti per un attimo.
Vuoti.
Forse per qualche secondo.
Giusto il tempo di riprendere e dare la colpa a Carlo C, o Giovanni F, o Francesco W.

Fermatevi lasciate l’uomo, l’Italia e la politica al suo destino.
Qualcosa succederá.

Commenti

Post popolari in questo blog

BRA-ZIIIIL

Il male.

Il sogno che non c'è