Still disruptive



Nel complesso mondo della comunicazione, fatto a volte di ciarlatani, guru, nuovi esperti e vecchi tromboni, dove spesso la gente occupa la miglior qualitá del proprio tempo a vendere se stessa, piuttosto che la qualitá del proprio prodotto, esiste una regola di fondo alla quale tutti devono sottostare, in misura maggiore o minore: innovare sempre!
Ci sono coloro che innovano col freno a mano tirato, per attitudine o tipologia di mercato e coloro i quali si lanciano in strategie drastiche, assumendosi maggiori rischi ed esponenziali opportunitá.
Nessuno peró puó mai permettersi il lusso di essere reazionario nel marketing (conservatore forse si, reazionario mai).
Questo perchè l’economia delle imprese, a differenza della politica, non puó fermarsi neanche un giorno dall’evolvere se stessa, dal reinterpretarsi, senza rischiare l’uscita dal mercato (si dovrebbe dire lo stesso della politica, ma l’esperienza quotidiana e storica italiana ci dimostra come il tessuto economico/sociale possa sopperire alla totale assenza di innovazione – almeno nel breve periodo).
Da questo punto di vista l’Italia è sempre stato un paese che ha trainato la propria politica piuttosto che viceversa.
L’esempio piú lampante ed opposto ci viene proprio dalla vicina Spagna, dove un capo del Governo ed una maggioranza liberale e socialista, ha dato alla societá civile spagnola, quello strappo necessario a far evolvere la societá nel senso di una modernitá piú equa, riconoscendo il matrimonio alle coppie omosessuali, come primo passo per il riconoscimento di diritti piú ampli.
Non mancano di certo sacche di resistenza importanti nel tessuto spagnolo (non meno di quelle che esistono in Italia), ma, grazie anche ad un naturale ricambio generazionale, gran parte della societá spagnola, riconosce oggi come naturali e legittime gran parte delle rivendicazioni della comunitá LGBT e questo strappo politico ha aiutato tutti, a percorrere l’ultimo chilometro per il quale la gente, per pigrizia o conservatorismo, non avrebbe probabilmente combattuto.
Probabilmente anche in Spagna come in Italia, la gente “de la calle” pensa che ci siano altre prioritá nell’agenda politica del paese, ma la politica stessa ha mandato un segnale forte in senso evolutivo, senza aspettare che si levasse una sollevazione popolare per chiedere l’adozione di quei diritti.

In maniera infinitamente minore e con finalitá che, non cesseró mai di ricordarlo, restano comunque sempre eminentemente commerciali e di marketing, la FIAT (per la quale ho il piacere di lavorare) partecipando ai 4 giorni dell’Orgoglio di Madrid, ha compiuto uno di quei piccoli strappi che avvicinano le persone tra loro ed aiutano a normalizzare la societá.
Utilizzando 5 personalizzazioni di un auto “irriverente” come la 500, ha giocato, scherzato, ha cercato di avvicinare eterosessuali e non, sotto la bandiera del divertimento, dell’ironia, nella consapevolezza che la conoscenza è il miglior antidoto all’intolleranza e ai luoghi comuni.
Magari qualcun altro ci aveva giá pensato o magari qualcuno lo aveva giá fatto a mezza voce, imbarazzato o in maniera strumentale, ma il fatto di essere presenti “senza veli” o paure ha probabilmente contribuito a quello che per noi è stato un successo.
La gente, la gran parte delle persone che si sono avvicinate alle auto o che hanno visto le immagini in televisione o su internet, è rimasta entusiasta; i commenti che abbiamo ricevuto (sia dall’Italia che dalla Spagna) dimostrano come la societá civile sia aperta, curiosa ed ha solo bisogno di una piccola spinta o di un fascio di luce, per guardare al di lá di pregiudizi ancestrali ed evolvere in direzione di un futuro piú giusto, piú intelligente, piú maturo.
Certo abbiamo ricevuto qualche commento negativo (imbarazzante per la incoerenza delle argomentazioni) da parte di pochissime persone, ma la speranza e la soddisfazione piú grande sta nel vedere che nessuna di queste aveva un’etá inferiore ai 40 anni.

Promuovere ed alimentare la conoscenza e l’approfondimento di ció che non conosciamo appieno ed applicare la politica degli strappi, anche nel nostro piccolo, è forse l’unico modo per interpretare questa difficile fase della vita politica del paese e per aiutarci a guardare al di lá del nostro naso, verso coloro che ci chiedono soltanto di normalizzare noi stessi e di fare un bell’update dei nostri valori.
Io ho avuto il privilegio di farlo attraverso il mio lavoro; ognuno di noi credo che possa farlo soltando sollevando la testa e gettando uno sguardo al di lá delle proprie pigrizie mentali.
La politica, come sempre, si adeguerá.


cfr: http://www.fiat.es/lifestyle/eventos/orgullo-gay-2010-orgullosos-de-ser-como-somos

(Pezzo pubblicato su laicitaediritti.org)

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