Appunti di viaggio



Cristiano ha cominciato a camminare.
Lo fa alla sua maniera, con le gambe larghe e storte e barcollando di continuo.
Ma ha giá imparato a cadere e questa è cosa piú importante.
Nella vita.

Marcello invece è sempre piú un ragazzetto.
Siamo stati financo allo stadio e non fosse per quella sua pervicace predisposizione all’urlo notturno ripetuto o per quella sua costante volontá di “schienare” il fratello come se fosse un lottatore di wrestling, diresti che è ben piú grande della sua etá.
In realtá è molto timido e incredibilmente sensibile.
Vedo giá come inizi a costruirsi una corazza.
Gli auguro solo che non sia di cemento armato.

Simona ha cominciato a lavorare e i suoi occhi sono tutto uno scintillio ritrovato.

Quanto a me, cerco di chiudere con rispetto la pagina dell’impegno politico, che tanto ha segnato in questi mesi, il mio umore e il mio tempo.
Lo faccio con estrema discrezione.
Con le babucce.
Direi quasi che socchiudo la porta... solo per non fare entrare aria...
Lo faccio qui dentro, quasi di nascosto, un po’ per la piú che marginale importanza che puó avere la mia figura in qualsiasi contesto politico, un po’ per ricordare a questo mio diario, questo passaggio che mi porta a sfilarmi leggermente da questa mia passione ed, in fondo, dalla mia terra.

Ho lottato in questi mesi e mi sono dibattuto con energia e passione per provare a smuovere le cose, ma adesso registro uno stato di confusione così totale, nel paese, nella parte politica in cui mi riconosco ed un silenzio che giudico imbarazzato da parte della componente che si fa carico, tra l’altro, anche delle mie idee, che preferisco deporre le armi e aspettare il domani fuori dal campo di battaglia.
Gli ultimi mesi, mi sono serviti per lasciarmi alle spalle il paese in cui sono nato e che non riconosco piú; d’altro canto, sono così proattivamente impegnato nella costruzione di un’ignota tipologia di futuro per me, mia moglie e i miei figli, qui in Spagna, che francamente impegnare del tempo e molte energie per la costruzione di qualcosa che nessuno ha realmente chiaro in testa, è un lusso che non posso concedermi.

Ecco, io sono qua, qualcuno adesso mi conosce e sa dove trovarmi.
Chiamatemi quando vi sarete chiariti le idee e ci sará qualcosa di veramente grande per il quale tornare a lottare.

Ho vinto la regular season a fantacalcio, la coppa italia e perso la finale del campionato.
Qualcosa è cambiato.
A saper cosa...

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