In fieri


Si, è vero.
È un po’ che non nutro questa pianta.
É un po’ che non entro qui dentro e mi prendo il tempo di digerire.
Ma ultimamente, il facebook fagocitante ha preso il sopravvento e non riesco a dedicarmi tempo ammé, a voi, alla narcisistica voglia di scrivere, a chi ha voglia di soffermarsi un attimo, alla digestione delle cose.
Troppe cose.
Gli ultimi eventi, non a caso, viaggiano ormai rancidi nel mio intestino, premasticati, in cerca di una comprensione, una spiegazione, una metabolizzazione.

É finita una primissima parte del mio impegno politico.
Debora è stata eletta, Ivan no.
Debora è adesso il centro involontario di tutto ció che si muove freneticamente attorno al rinnovamento del PD e non posso non esserne contento; sicuro come sono che non si fará mettere in testa il cappello da nessuno, senza avere prima negoziato, da posizioni di forza, l’affermazione delle sue idee.
Ivan invece non ce l’ha fatta.
Non ce l’ha fatta il web, a dimostrazione di come la distribuzione territoriale del consenso e la forma partitica, al di lá di quel che va cianciando Grillo, a ragione o a torto, è ben lungi dall’essere soppiantata da alcunché.
Ivan non aveva il Partito dietro di se, e quello ha fatto la differenza.

Ed io?
É iniziata, subito dopo le elezioni una raffica di articoli, voci, rese dei conti, alleanze, che mi ha disgustato e lasciato sconcertato.
Si parla di persone, probabili leader, dirigenti in pectore, ma nessuno che chieda a questi improbabili nuovi capi spirituali della Sinistra che cosa si propongano di fare del PD.
Obiettivamente non ci capisco un cazzo e quel che capisco non mi piace.
E allora mi tiro un pochino fuori, mi seggo sulla riva del fiume e mi metto un po’ a studiare, complice la mia lontananza dal “belpaese”.
Con alcune persone del Circolo Barack Obama stiamo dando vita al sito “Laicitaediritti.org” , nel tentativo di sensibilizzare la base e i vertici del PD, sull’importanza e la prioritá dei temi “laici” all’interno del dibattito per il prossimo Congresso.
Presenteremo un documentino alla prossima assemblea della “non corrente” piombina (di cui Ivan e Debora fanno parte) del 27 giugno e speriamo che qualcuno si metta a parlare di programmi invece che di persone.
Loro, per adesso, lo stanno facendo; speriamo non si vendano sfusi, ma possano rappresentare il nucleo di un progetto nuovo e unitario per partito davvero laico e contemporaneo.
Ma soprattutto con le palle!

Ovviamente peró, pago, in questo momento, l’impossibilitá di fare politica davvero, di confrontarmi con le persone, i “professionisti” della politica, dentro i circoli, contro le facce della gente, con i compagni di viaggio, in maniera vera.
Il web da, ma il web toglie anche tanto.
É un veicolo di espressione delle tue idee, le quali peró senza la tua faccia, rischiano di valere poco piú di un abbaio.
Guarderó dall’esterno e forse prenderó una tessera da stracciare in un’occasione davvero importante.
Lo decideró dopo il 27 giugno.

Cristiano ha un carattere completamente diverso dal fratello.
Bianco come il latte di cui puzza, nonostante il suo naso da pugile ai primi incontri, ride sempre, ha proprio gli atteggiamenti da buono.
Marcello ha cominciato a dire le prime parole di “itagnolo”, invertendo peró le sillabe: dice “pacche” per scarpe, “pacchello” per cappello, “podo” per “dopo” o “acchè” per caffe.
Quando rientro dalle futilitá di questo periodo di fantacrisi, godo nel corrergli addosso e portarmeli a scorrazzare in piscina.
Ho perso piú di 5 chili, peso 68 e mezzo e tutto il mio guardaroba è da buttare, proprio nel momento in cui devo dare 3.000 euro allo Stato Italiano e la mia inquilina torinese mi lascia per l’ennesima volta col culo di fuori, non lesinando niente in quanto ad assurditá di scusanti.
Ma si sa, questa è la vita. That’s entertainment!
Aspettare non mi si confá, ma spesso tocca.

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