La guerra del pulito contro lo sporco
Sono in camera di Marcello, sto montando il mobile fasciatoio che ospiterá Cristiano, per quando arriverá.
La crisi e il buon dio mi hanno dato in dono un Natale lungo di famiglia e mirabilia, prodotto soprattutto della fragranza di mio figlio e della scioglievole accoglienza di mia moglie.
Non ho che pensieri superflui e colorati sparpagliati per la mente e un topo di 80 cm che mi gironzola attorno.
Dalla stanza accanto il televisore rintocca l’ora del telegiornale ed una vite piuttosto ostica, si ostina a non entrare nella sua sede.
Il TG non inizia con i titoli, ma con una lunga notizia, segno che qualcosa di grave è successo; bombardamento, civili, morti, 200, bambini.
Non voglio sentire.
Spingo con forza il cacciavite contro la vite ostinata.
Come molti uomini non sono in grado di fare due cose contemporaneamente, stanze del cervello a compartimenti stagni e semplicitá maschili mi impediscono abilitá doppie o triple, come cantare e battere un ritmo, studiare e ascoltare musica, tranne una sola cosa.
Anche se parlo, mangio, scrivo, da sempre le notizie del telegiornale mi entrano in testa e si conficcano negli strati piú profondi della cavitá craniale, incapaci di sfuggire all’oblio o alla distrazione.
E’ grazie a questo che sono riuscito a fare l’esame di Storia Contemporanea praticamente non studiando una pagina, è a causa di questa involontaria concentrazione giornalistica che ho fatto una facoltá politico/sociologica da cui mi sono distaccato con forza, quando ho capito che il risiko era solo copertura per moderni sacrifici umani.
E allora sono costretto a sentire del bombardamento israeliano su Gaza e la sua gente.
Ascoltare parole che legano un massacro di uomini, donne e bambini, (la piú parte inermi) a motivi elettorali interni (cara democrazia...).
A niente serve afferrare il martello e prendere a battere contro questa fottutissima vite del cazzo.
La voce del ministro Frattini che giustica il bombardamento e quella di gran parte di paesi occidentali che avallano la carneficina, si infila malevola tra i muri di stanze confinanti e il battere scomposto e disperato del martello è inutile e patetico.
Guardo il mobile fasciatoio Ikea.
E’ più o meno pronto, nonostante la vite.
Ma la spensieratezza del giorno è ormai un ricordo ed un solo pensiero si fa strada nella mia testa.
Unico.
Le 200 vittime di ieri non avevano piú colpe delle vittime dell’11 marzo o di quelle dell’ 11 settembre.
Ci siamo illusi di essere i buoni, gli incolpevoli.
C’è un mondo intero che fa di tutto per mantenere in stato perenne la guerra, la paura, l’odio e lasciare scivolare tra i canali di scolo delle cittá il sangue di bambini inermi nei secoli dei secoli; e non c’è bene, ne male, non c’è causa giusta e causa sbagliata, indiani e cowboy, colpevoli e innocenti; facciamo tutti parte di un mondo che si autaolimenta di odio.
Puoi solo distinguere tra quelli vestiti in abito scuro e quelli inpolverati e con la barba incolta.
Guardate il vostro guardaroba, decidete cosa vi sentite di portare e schieratevi pure da una parte o dall’altra del male, unico corpo stronzo di un unico volto bifronte.
Quello della bestialitá perenne.
Commenti
qui invece muore la gente le donne i bambini,guardo mia figlia e un brivido mi sale su per la schiena, e penso che quello era tutto un popolo,poi l'ebreo errante è andato in giro per il mondo,finendo schiavo in Egitto,e tornando in fine alla loro terra quella promessa,ritrovarono i fratelli delle loro tribù,che avevano cambiato nome,ora sono palestinesi gli israeliani sono sconosciuti sono un nemico voglio la loro terra,chi cazzo era quello sul Sinai che gli ha promesso la nostra terra,pensano,e gli dicono vattene prima con le buone poi con le cattive,e quelli invece di porgere l'altra guancia,gli lanciano missili,ad occhi chiusi, andò cojo cojo,disse quel tale, cosi si ammazzano da secoli e il mondo stà a guardare.
Giò
Perchè a me, stupido ateo astorico, per niente rispettoso di terre e tradizioni, pare che i campi siano terribilmente sfumati e/o contorti
Chi sono i palestinesi e chi gli israeliani? Chi il popolo cacciato e chi il cacciatore?
Da apolide qual sono non posso capire questo legame irrazionale con la terra.
Penso solo (SBAGLIANDO??!!) che l'unica "terra" che conosco è quella dei miei figli.
Materia bianca, innocente e divina.
Uccidere la "terra" di altri, qualunque sia il motivo, è la bestemmia piú grande si possa fare, il piú grande tradimento alla propria dignitá di essere umano!
Poi, come dicono in Irak, si diventa cani!
tra le liti di questi "fratelli" Diaspora, ci si misero anche i Romani,i Turchi (ottomani)ma poi anche gli Inglesi e infine la chiesa,non è soltanto una guerra tra religioni,ma anche di potere,di dominio del territorio.
Ecco questo è un breve sunto,accorciando sistematicamente la storia.
non m funziona più l'adress quindi mi firmo come anonimo.
Giovanni