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Ho una famiglia meravigliosa, un lavoro ben pagato, una discreta autonomia professionale che mi consente di vivere piú o meno dove voglio, ho vissuto, molto, intensamente, sono una persona risolta e ho imparato pure a piacermi, oltre che perdonarmi.
Ma l’intrusione che ha fatto la dama nera, la scorsa notte, nel consesso fantacalcistico, mi ha lasciato sgomento ben al di lá, del, fortunatamente risolto, episodio di G.
Ha scompaginato.
Niente.
Ho provato per la prima volta una sensazione di vuoto, di nulla, di una profonditá spaventosa.
E non credo di essere stato il solo.
E’ come se tutto quello che ho fatto e sono stato fino ad ora, fosse poco piú di uno sputo.
Inutile.
Chiaro lo shock per tutti noi è stato fortissimo, ma ha messo in moto un meccanismo rivelatore che mi lascia tuttora basito.
La nitida sensazione che se scomparissi ora, in questo momento, non sono stato un cazzo di niente in questo passaggio terrestre, mi ha preso da sotto.
Non vorrei appesantire il blog, con un sentimento, che è meno di una paranoia e piú di un pensiero passeggero, non amo i bilanci e sono stato sempre abituato a truccare i conti, ma in questo caso qualcosa è entrato contemporaneamente in me ed in altri, mettendo a nudo una sensazione che non mi (ci) abbandonerá facilmente.
Per intanto riabbraccio l’amico ritrovato, lo stringo a me piú forte di quanto la realtá non imponga e bacio sulla fronte ogni componente del consesso, per il pericolo passato.
In senso di augurio.
Illudendoci che siamo piú forti noi.
Ma c’è qualcosa che non si puó dire, che mi sto perdendo tra il turno infrasettimanale di campionato e la rifinitura del sabato.
E vorrei guardarlo in faccia.
Ma l’intrusione che ha fatto la dama nera, la scorsa notte, nel consesso fantacalcistico, mi ha lasciato sgomento ben al di lá, del, fortunatamente risolto, episodio di G.
Ha scompaginato.
Niente.
Ho provato per la prima volta una sensazione di vuoto, di nulla, di una profonditá spaventosa.
E non credo di essere stato il solo.
E’ come se tutto quello che ho fatto e sono stato fino ad ora, fosse poco piú di uno sputo.
Inutile.
Chiaro lo shock per tutti noi è stato fortissimo, ma ha messo in moto un meccanismo rivelatore che mi lascia tuttora basito.
La nitida sensazione che se scomparissi ora, in questo momento, non sono stato un cazzo di niente in questo passaggio terrestre, mi ha preso da sotto.
Non vorrei appesantire il blog, con un sentimento, che è meno di una paranoia e piú di un pensiero passeggero, non amo i bilanci e sono stato sempre abituato a truccare i conti, ma in questo caso qualcosa è entrato contemporaneamente in me ed in altri, mettendo a nudo una sensazione che non mi (ci) abbandonerá facilmente.
Per intanto riabbraccio l’amico ritrovato, lo stringo a me piú forte di quanto la realtá non imponga e bacio sulla fronte ogni componente del consesso, per il pericolo passato.
In senso di augurio.
Illudendoci che siamo piú forti noi.
Ma c’è qualcosa che non si puó dire, che mi sto perdendo tra il turno infrasettimanale di campionato e la rifinitura del sabato.
E vorrei guardarlo in faccia.
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