La paura dei panni stesi. (Sì, ma solo di quelli osè...)

Da quando ho scoperto sta cosa di poter vedere le puntate di Anno Zero su internet, sono diventate per me una droga. Ormai mi sta troppo acuore il “filo” dei panni della speranza che lega i vari balconcini fioriti di chi come me la pensa….
Insomma; oggi altra giornatina in casa a ripulire il moccolo di Marcello, tra una battuta di Roberto Saviano ("Ritorno a Gomorra" andata in onda il 24 Maggio), e qualche altra che veniva dritta dritta dal mascellone del Sindaco Veronese.("Se li conosci li eviti", puntata di giovedì scorso).
Non starò a tediarvi con commenti, emozioni e incazzatura che ho provato in queste 4 ore e mezza inchiodata al pc, ma la mia urgenza di battere le dita sulla tastiera stavolta ha una radice del tutto nuova, che mi ha sinceramente scosso.
Ho ascoltato in questi giorni tutte le polemiche su Travaglio, le battute su Schifani, (la “muffa”); Fazio che si è scusato il giorno dopo, Anno Zero in pericolo perché ha mandato per troppo tempo in onda Grillo che parlava male di Napolitano; e ho potuto notare, senza troppo stupirmi fra l'altro, che in giro adesso regna il terrore. Si ha paura di dire una frase perché poi se no ti mettono il bavaglio. Sì, per carità, anche prima bene o male era così; ma adesso, col governo attuale (e in verità, per dirla alla Vauro, anche con “l’ombra” del governo…) questa cosa della paura si annusa dovunque.
La cosa che mi ha realmente scosso, dicevo, è stato un meccanismo che si è innescato in me al sentire certe cose: ho preso a sobbalzare sulla sedia quando ho ascoltato Vauro che leggeva le sue vignette, dissociandosi “prima” e “dopo”. Ad ogni sua parola tremavo, e pensavo:“Ora lo fanno chiudere, ora Anno Zero non ci sarà più”. Lo scambio di battute tra Travaglio e Castelli , lì mi si è gelato il sangue (...Adesso Castelli citerà Santoro perché nella trasmissione c’è gente che osa accusare violentemente un esponente del governo...). O quando lo stesso Senatore è stato offeso dal leader delle banlieues parigine Omeya Seddik; lì addirittura ho provato un senso di rassicurazione quando lo stesso Castelli ha speso parole di conforto per Santoro, dicendogli che sapeva che lui non c’entrava nulla, che comunque con lui è stato sempre corretto!(piuff..per fortuna non ce l'ha con Anno Zero!!)
Per dirla in breve, mi caco sotto quando si “esce fuori dagli schemi del giornalismo perbenista”. In pratica, ho paura quando si fa il giornalismo vero.
E questo è bastato per farmi riflettere su quanto ci stanno lobotomizzando; su quanto ci stiano imprigionando.
Santoro all’inizio dell’ultima puntata ha detto scherzosamente a Castelli che l’avrebbe fatto discutere quanto voleva con Travaglio, avrebbe anche cambiato il tema della trasmissione e non parlato più di immigrati, basta che lo avesse difeso da Cappon. Ora, era una battuta, uno scherzo! Quanto è bastato perché temessi. Perché avessi paura.
C’è un regime signori. E’ strisciante come topi di fogna, e si sta insinuando ovunque.
Sta infettando la società, appesta il buon senso; rovescia la realtà.
E mette paura.
Ma è mai possibile che ciò succeda?Che abbiamo paura che certe cose possano essere dette?E’ mai possibile che si devono temere certi comportamenti che in altre parti del mondo , non sono solo tollerati, ma vengono considerati “libertà di espressione”?Il virus della censura in questo paese sta mettendo radici anche sotto la nostra stessa pelle?
Ok..ok…due puntate di seguito di Santoro mi fanno male. Mi sa che vado a stendere al balcone i panni della speranza… (quelli troppo osè però mi sa che li stendo in casa...)

Commenti

punturo ha detto…
Il regime non mi sembera strisciante per un cazzo...
Proprio per le cose che hai evidenziato tu, Simo, il regime è evidente!
Il regime è paura.
Il fascismo è iniziato in maniera anche piú soft se è per questo...
topolinda ha detto…
Hai ragione, non è strisciante, ma l'immagine di un sorcio fetido gli si addiceva così bene!
Anonimo ha detto…
Il guaio è che mi sembra un regime bipartisan (parola del cazzo che esprime un fenomeno del cazzo, praticamente una traduzione edulcorata del concetto di merennetta).

Grande risalto nei giornali europei alla crescita in Germania dell'IFO, un indice che esprime la fiducia dei consumatori. Hanno dimenticato di specificare che si tratta di consumatori di droga.

Ora appendo i calzini al filo della speranza, così mi passa.

Abbrazzi da qua.
topolinda ha detto…
Sto vedendo anno zero...che faccio?sto zitta?....
ahhh Cioilc Ciolic...regime bipartisan!
Un mio amico (napoletano) mi ha appena mandao un sms: "Anno zero, puntata devastante".
sto zitta..sto zitta....giuro che taccio!
Ehi!emigrati in abbruzzo!I calzettini della speranza...Attenzione che cadono abbascio!!!
Betta ha detto…
Simo guardati questo video

http://it.youtube.com/watch?v=02y82PwU_5s

Sì ieri la puntata era tutta vostra.
Comunque, a parte il discorso serio che altri in altre sedi affrontano molto meglio di me, volevo soffermarmi su una cosa frivola:
voi napoletani avete un modo di dire le cose che mi fa impazzire.
La donna contadina che ha fatto la tirata per preservare la sua terra era un pezzo di teatro di altissimo livello.
Ma BRAVA davvero, sguardo puntato che bucava la camera, energia perfettamente incanalata, voce chiara e scandita, italiano comprensibile con quelle piccole perle di napoletano stretto che erano chicche insostituibili, pause, respiri, intonazione...davvero splendida...
topolinda ha detto…
Ciccina...la mia terra la adoro per questo!
Alessandro e io ieri sera pensavamo la stessa cosa: la forza di questa donna, la sua fermezza, la certezza che sarebbe stata femmena fino al sangue, e avrebbe davvero presidiato il suo terreno pecchè gli affetti nun se toccano, nu' teneno prezzo, erano pezzi di teatro, quello di Eduardo, quelli che quotidianamente si vedono tra le persone semplici.
Vado a vedere il video che hai postato. un baso muy muy fuerte
Anonimo ha detto…
La cosa grave è che spesso i giornalisti, o in generale chi lavora nei media, finisce per autocensurarsi ben prima che intervengano censure esterne.

Quando ho visto "Leoni per agnelli" il personaggio della giornalista Meril Streep era straniante per un'italiana media come me. Davvero non siamo abituati a sentire domande incalzanti, lucidità e, non so come definirla, dignità forse, nei rapporti tra media e politica. A parte poche eccezioni.

Ps. sono arrivata qui dal blog di Betta e Paolo, vi mandano loro le mie referenze ;-)
punturo ha detto…
ciao paiola,
le referenze di betta e paolo in effetti valgono quanto un assegno scoperto in valuta argentina.
nonostante questo, bienvenida!
:)

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