Il dono della sintesi
E’ uno di quei periodi in cui scrivo e cancello.
Avrei cose da dire, ma non in questo modo, non così, insomma no.
Ci sono però un paio di cose che vorrei mettere da parte, come sto facendo con l’ultimo goccio di mirto, che tengo in dispensa, per l’occasione in cui avrò qualcosa da fare perdonare a me stesso o vorrò godermelo con qualche amico.
Queste due cose sono due frasi che ha detto l’altra sera il filosofo Umberto Galimberti, parlando dell’Italia.
Sono proprio quelle due frasi che mi mancavano, per spiegare la situazione politico italaiana ai miei amici/conoscenti che incrocio all’estero, con semplicità.
Dovete sapere difatti che, quando vengo interpellato con curiosità e disgusto (un po’ come si fa con una pustola, che un po’ ci godi a far scoppiare, benché puzzi peggio che una fogna) da un improbabile interlocutore estero, su quello che sta succedendo in Italia, mi lancio in dissertazioni aberranti.
La rabbia infatti mi prende le cervella, la bile mi sale fino alla gola, il fuoco attanaglia le mie membra e, blaterando di tante cose che messe insieme non hanno senso, metto più confusione nella testa dell’interlocutore, tanto che non avrei da stupirmi se l’interlocutore stesso pensasse che in Italia c’è solo un po’ di casino, ma sai come sono fatti gli italiani: mafia, pizza e mandolino.
Ma adesso ho queste due frasi, me le appunto e le tirerò fuori, in maniera limpida e cristallina, senza aggiungere altro, senza commentare ulteriormente, senza farmi sgozzare dalla bile, perché sono semplicemente la pura e semplice cronaca di oggi.
La prima:
“Questo paese va a rotoli perché gli italiani non hanno la benché minima idea del concetto di bene comune”
La seconda:
“L’Italia è un paese a sovranità limitata. Ogni volta che si prova a fare una legge sui diritti civili delle persone, il Vaticano minaccia di far cadere il Governo”.
Sovranità limitata e mancanza del senso di bene comune.
Ci voleva tanto a dirlo?
Avrei cose da dire, ma non in questo modo, non così, insomma no.
Ci sono però un paio di cose che vorrei mettere da parte, come sto facendo con l’ultimo goccio di mirto, che tengo in dispensa, per l’occasione in cui avrò qualcosa da fare perdonare a me stesso o vorrò godermelo con qualche amico.
Queste due cose sono due frasi che ha detto l’altra sera il filosofo Umberto Galimberti, parlando dell’Italia.
Sono proprio quelle due frasi che mi mancavano, per spiegare la situazione politico italaiana ai miei amici/conoscenti che incrocio all’estero, con semplicità.
Dovete sapere difatti che, quando vengo interpellato con curiosità e disgusto (un po’ come si fa con una pustola, che un po’ ci godi a far scoppiare, benché puzzi peggio che una fogna) da un improbabile interlocutore estero, su quello che sta succedendo in Italia, mi lancio in dissertazioni aberranti.
La rabbia infatti mi prende le cervella, la bile mi sale fino alla gola, il fuoco attanaglia le mie membra e, blaterando di tante cose che messe insieme non hanno senso, metto più confusione nella testa dell’interlocutore, tanto che non avrei da stupirmi se l’interlocutore stesso pensasse che in Italia c’è solo un po’ di casino, ma sai come sono fatti gli italiani: mafia, pizza e mandolino.
Ma adesso ho queste due frasi, me le appunto e le tirerò fuori, in maniera limpida e cristallina, senza aggiungere altro, senza commentare ulteriormente, senza farmi sgozzare dalla bile, perché sono semplicemente la pura e semplice cronaca di oggi.
La prima:
“Questo paese va a rotoli perché gli italiani non hanno la benché minima idea del concetto di bene comune”
La seconda:
“L’Italia è un paese a sovranità limitata. Ogni volta che si prova a fare una legge sui diritti civili delle persone, il Vaticano minaccia di far cadere il Governo”.
Sovranità limitata e mancanza del senso di bene comune.
Ci voleva tanto a dirlo?
Commenti
anzi no. si parla di munnezza su kodadilupo, vorrei sentire l'opinione tua e quella illuminata di tua moglie che conosce meglio di tutti gli altri la situazione.
amen.