Placanica in gita ad Arezzo

Coprire.
Quando succedono fatti come quelli di oggi, quando una pistola viene utilizzata ad arbitrio del tutto personale, da un “tutore dell’ordine”, la prima cosa che le istituzioni fanno è coprire.
Da sempre.
Chiudersi a riccio, difendere l’assassino, gettare merda nella controparte.
Coprire.
Mentire.
Si dirà che non si può generalizzare, non si può gettar discredito su tutta una categoria.
Ma mai un’autocritica.
Mai.
E le menzogne generano rabbia.
La rabbia cresce e prima o poi esplode.
E per fortuna che a Bologna erano solo “Vaffanculo”...
Questo paese è sempre più una polveriera; siamo gestiti da una manica di incompetenti, truffaldini e patetici uomini di comando, incapaci ormai, di risultare credibili neanche quando parlano di calcio.

La polizia spara sempre in aria.
A Genova come nell’autogrill di Arezzo.
Giuliani e Sandri probabilmente volavano.
Adesso di sicuro.

Commenti

Anonimo ha detto…
Avevo deciso di non scrivere nulla sull'argomento, per non accodarmi ai lombriconi domenicali.
Come spesso accade non do seguito ai miei intenti.
Puntu', comprendo quello che scrivi, ma la strategia della tensione non sta tanto nello sparo partito all'agente, la cui vita e carriera sono rovinate (avendo ucciso un tifoso della Lazio, tra l'altro, non potrà neanche candidarsi nelle liste di AN, come invece fece Placanica), ma nella reazione dei media e delle curve.
Chiediti a chi giova che le trasferte dei tifosi siano negate d'ora in poi. Chiediti di che cosa sono emanazione le curve degli ultras, da chi sono controllate.
Chiediti come mai la notizia dell'uccisione ce l'abbiano avuta prima i giornalisti e solo dopo i familiari della vittima, che l'hanno saputo guardando la tv.

Sono queste le cose coperte, non certo la storia del poliziotto che ha sparato.
Quella è stata scoperta pure troppo, con un tam tam vergognoso che è stato architettato ad arte da qualcuno che aveva interesse a che ciò accadesse.
Catalogare quanto accaduto alla voce "incidenti tra polizia e tifosi" è una vergogna giornalistica che dovrebbe essere condannata almeno quanto l'episodio stesso.

Il lusso più grande dei nostri tempi è l'indipendenza di giudizio, a mio avviso.
E, a ben vedere, è proprio questo lusso che vogliono toglierci.
punturo ha detto…
Andrea,
Personalmente non credo che ci sia un nuovo disegno.
L'unico disegno che vedo è quello scritto nel "Piano di rinascita democratico" di Licio Gelli.
Ma quello è già stato realizzato.
Leggere per credere.
Tutto il resto è "sistema".
I giornalisti sono pagati da editori.
Gli editori vendono quanto più sangue riescono a spargere nelle loro pagine.
E un omicidio di buon ora, di un pariolino di buona famiglia, in un contesto come quello è un occasione troppo ghiotta per fare ascolti.
La gente si buonadomenichizza e tra una coscia della Gregoracci e una tetta della Varone, si indigna.
Qusto paese va inesorabilmente all'indietro e chissà per quanto ancora continueranno a instupidirci.
quest'articolo di gramellini riassume perfettamente ciò che penso

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3770&ID_sezione=&sezione=
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3770&ID_sezione=&sezione=
niente..non gliela si fa :)

la trovate sul blog
punturo ha detto…
per tutti andate sul link di nero.
il passaggio di quell'articolo che mi ha colpito di più è questo: "Quell’Italia è il Paese dove non si arriva mai al fondo di niente e tutto rimane in superficie, a cominciare dai nervi. La calma è dei forti e noi siamo deboli, isterici, fragili: quindi agitati. Le istituzioni non producono progetti ma gesti dimostrativi, sull’onda dell’emozione, possibilmente in tempo utile per sbarcare nei tg."

Siamo un paese di quaraqquaqquà!
Antonio Candeliere ha detto…
l'ho letto..incredibile

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