Sonno e son desto
Il sonno mi ha buttato faccia a terra come può fare un’onda anomala con un surfista davvero navigato.
Inaspettato.
Un sonno sconfinato, feroce, che non conoscevo più ormai da tempo.
Il sonno dei giusti, il sonno riflesso dal respiro di un bambino.
E non sono pannolini e poppate che mi hanno abbattuto, ma al contrario l’evento stesso della nascita di Marcello.
Tonnellate di cemento sono venute giù, sgretolate dalla forza della sua presenza che adesso non mi curo più di quanto dormo, di come dormo, tanta è la profondità di sonno ritrovato.
Sono rinato.
La notte mi alzo ancora quelle circa dieci volte (le prime notti erano anche molto di più), per vedere se il suo petto si muove ancora.
Incredulo.
E poi ho ripreso a pianificare, fare progetti.
Sono entusiasta al solo pensiero di poter farmi una Multipla o un Doblò fra qualche mese con cui scorrazzare il bastardo e sua madre per l’Italia.
Che senso di calore smisurato questa cosa della famiglia.
In che modo ci lega…
Su questa scia, il prossimo week end prenderemo l’auto per andare a trovare i nostri amici ad Imbersago e quelli di Bologna, tenuti insieme stretti stretti, da quel fenomeno inspiegabile e metafisico che è l’asta di fantacalcio.
Rivedremo facce, abbracceremo busti, scambieremo ancora sguardi e poi ci insulteremo, ci ameremo, ci conosceremo una volta di più.
L’evento più divertente dell’anno.
La semplicità ritrovata è una conquista non da poco.
Cose semplici e banali, per riconciliarmi con gli anni sprecati…
Inaspettato.
Un sonno sconfinato, feroce, che non conoscevo più ormai da tempo.
Il sonno dei giusti, il sonno riflesso dal respiro di un bambino.
E non sono pannolini e poppate che mi hanno abbattuto, ma al contrario l’evento stesso della nascita di Marcello.
Tonnellate di cemento sono venute giù, sgretolate dalla forza della sua presenza che adesso non mi curo più di quanto dormo, di come dormo, tanta è la profondità di sonno ritrovato.
Sono rinato.
La notte mi alzo ancora quelle circa dieci volte (le prime notti erano anche molto di più), per vedere se il suo petto si muove ancora.
Incredulo.
E poi ho ripreso a pianificare, fare progetti.
Sono entusiasta al solo pensiero di poter farmi una Multipla o un Doblò fra qualche mese con cui scorrazzare il bastardo e sua madre per l’Italia.
Che senso di calore smisurato questa cosa della famiglia.
In che modo ci lega…
Su questa scia, il prossimo week end prenderemo l’auto per andare a trovare i nostri amici ad Imbersago e quelli di Bologna, tenuti insieme stretti stretti, da quel fenomeno inspiegabile e metafisico che è l’asta di fantacalcio.
Rivedremo facce, abbracceremo busti, scambieremo ancora sguardi e poi ci insulteremo, ci ameremo, ci conosceremo una volta di più.
L’evento più divertente dell’anno.
La semplicità ritrovata è una conquista non da poco.
Cose semplici e banali, per riconciliarmi con gli anni sprecati…
Commenti
Sono in realtà l'ultima arrivata in questa famiglia scapestrata che è il Fantaparisio, e per estensione consorti e affiliati vari.
Eppure la nascita di Marcello mi ha toccata in modo profondo, inaspettato, totale.
Ho tremato nel leggere la notizia, ho pianto un pò nel vedere le sue foto.
E ancora ora mi commuovo a leggere le tue parole.
Forse il tempo, a volte, ha poca importanza.
Ci si riconosce, e il resto passa in secondo piano.
Così la nascita del vostro bambino è anche un pò mia, perché la sento nelle viscere, e mi riempie di gioia dolorosa (sai cosa intendo)...
Non vedo l'ora di vedervi, Papà, Mamma e Marcello.
Nonostante ci siano state ostilità fra noi, sono veramente contenta di leggere tutto questo.
Mi fa piacere leggere la tua gioia, questa unione e l'intimità delle tue parole.
Auguri di cuore a tutti e due.
tua nuvolabianca o...diabolika.
Fossati dice che c’è tempo… c’è tempo… e che soprattutto c'è un tempo d'aspetto per qualcosa di buono che verrà!!
L'emozione forte è avere questa emozione dentro, come quella che stai provando tu!!!
Sapere quello che si vuole è già enorme!
E' viscere, è anima!
Non vedo l'ora di rivedervi e riabbracciarvi da "cresciuti", le parole non mi bastano più.
Siete la mia famiglia.
Diab, grazie di cuore.
Tempo fa lasciai una spora sul tuo blog.
Un abbraccio caro, se mai ti capitasse di passare davanti al Las Rosas e aver voglia di farci un saluto, noi abitiamo là (cioè il portone sopra).
Besos