Omicidio preterintenzionale


Nella terra dei cachi succede anche questo: si indaga sul medico che ha staccato la spina a Welby con l’ipotesi di omicidio e si lasciano a piede libero (e con tanto di patente ed auto), animali quali quelli che negli ultimi giorni hanno ucciso tre bambini di qua, una ragazza di la, ciclisti, ragazzi, vecchi, tutti falciati come inutili arbusti dall’uso ubriaco di un’arma: l’automobile.
Ma l’Italia è la terra dell’ignavia, sappiamo solo disperarci sulle nostre sventure e abbiamo uno Stato del tutto incapace di porre in essere provvedimenti severi contro queste stragi quotidiane, a cui siamo ormai abituati come alle decine di morti giornaliere in Iraq.
Probabilmente gli italiani ritengono che la morte operi in maniera strana e si tratta di sola fatalità.
Patetico!
Chi guida da "fatto" o da bevuto è un assassino.
Chi provoca incidenti mortali deve finire in galera.
Perché mai deve esistere un ambito, come quello delle strade italiane, dove il codice civile non vige?
Se io prendo un vaso e lo scaglio verso qualcuno, mi arrestano, o meglio mi internano...
Se scaglio la mia macchina contro qualcuno, al massimo mi tolgono la patente fintantoché un giudice qualsiasi non me la restituisce.
Questo paese dimostra ancora una volta la sua inciviltà e la sua arretratezza politica e sociale.
Allego più in basso una parte del fondo di Severgnini di oggi sul Corriere.

Per parte nostra qualcosa è stato fatto.
Facciamo delle cartoline con la creatività di cui sopra, da distribuire nei circuiti dei locali estivi.
Serve a qualcosa? Boh…
Mi pulisce la coscienza? Di certo no.
Ma certo che se fossero le stesse industrie automobilistiche a farsi promotrici di iniziative di sensibilizzazione, laddove lo Stato è carente, credo che avremmo tutti da guadagnarci.


Dal corriere della sera di oggi. Di Beppe Severgnini
“Quante Claudie ammazzate a sedici anni, quanti ragazzi che non diventeranno grandi, quante famiglie distrutte, quante campagne educative e quanti convegni ci toccherà sopportare, prima che si riesca a interrompere l’accoppiata malvagia bere/guidare?.
Non ci vuole Harry Potter: basterebbe una serietà che non abbiamo. La buona volontà, quà e là, c’è: ma non è più sufficiente. C’è un fatalismo lassista che percorre l’Italia come un alito cattivo.
Si sente dire: “La gente beve, la gente guida, la gente muore. Accade dappertutto”. Storie: altrove fanno e non parlano. In Francia mettono fotografie choc negli autogrill; negli USA ti mettono in galera anche se ti chiami Paris Hilton); in Germania la polizia presidia i quartieri del divertimento; in Australia un ragazzo responsabile di un incidente in stato di ebbrezza non può portare in auto altri ragazzi (…) In Italia si può bere, guidare, provocare incidenti: e rifarlo.”

Commenti

paolottivomita ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
paolottivomita ha detto…
bravo punturo.
di che marca è il cavatappi?
scherzo, puntù, stai calmo...
e scagliati anche contro quelle teste di cazzo che ti si appiccicano al culo in autostrada a 130 e quei rincoglioniti che non usano la prima corsia a destra quando ce ne sono tre perché si sentono che ce l'hanno piccolo.
ciao punturo,
tu e la tua azienda fate bene a fare la vostra parte. Come ho scritto sul blog, il risultato secondo me è stato davvero d'impatto, almeno dal punto di vista emotivo. Non credo risolva molto (forse farebbe di più produrre auto che non possono andare a più di 150 kmh) ma da qualche parte bisogna iniziare. Io credo che nel nostro paese serva una seria politica dei mezzi pubblici come in tutte (o molte) delle grandi capitali europee in cui sono riuscito ad andare. Tante azioni provenienti da più soggetti forse riuscirebbero a modificare, col tempo, la cultura provinciale da bulletti di quartiere di cui siamo (sono) intrisi.
un abbraccio

antonio

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