Comunità
L’albergo in cui si svolge la riunione riporta una targa autorevole all’entrata.
“In questo albergo dimorò per qualche notte il giovane Wolfgang Amadeus Mozart” all’incirca…
Entrando ti rendi conto che tutto deve essere rimasto uguale ad allora.
Come se nessuno avesse voluto toccare niente (neanche spolverare), per non fare un torto alla memoria del nobile musicista, probabilmente.
Il tutto sa di naftalina.
Anche i condomini.
Sembrano essere stati riesumati per l’occasione, scrollati e messi su strada come si può fare con una vecchia cinquecento, cui chiedi di fare giusto un attimo, un giro in centro tra mezzogiorno e mezzogiorno e un quarto, prima di riporla nuovamente sotto la cerata.
Le facce son vere, paesane.
Visi rubicondi e sinceri, incartapecoriti e odorosi.
Una vecchia signora che si ostina fieramente a tingersi di rosso i capelli, ci dice che sarà maschio, che si vede dalla pancia, che in famiglia sua erano 9 figli, 5 maschi e 4 donne.
Tutti morti, tranne lei.
I drappi alle tende sono pesantissimi, molti tavoli sono coperti forse per evitare che la polvere respirata da Mozart si volatilizzi per sempre.
L’amministratore è un gran dritto, ma tratta con rispetto gli astanti, cercando di indirizzare l’assemblea dove vuole lui.
C’è una gran timidezza inizialmente.
Ma quando la s.ra LB dice al signor C che ha occupato per intero la canna fumaria con un suo tubo, occludendogli la possibilità di sfiatare la propria caldaia, che quel tubo così grosso se lo può ficcare su per il culo, l’atmosfera si rilassa e tutti diventano più simpaticamente cattivi.
Ognuno dice la sua, c’è chi si accapiglia su di un condizionatore esterno, chi su qualche tegola che manca al tetto, chi sul rumore del bar sottocasa… tutto mi pare immensamente romantico.
Mi rendo conto di avere comprato un appartamento in un condominio di altri tempi.
Un signore non paga le rate per tempo, si dice, non imponiamogli multe… adesso è in difficoltà: pagherà quando può.
Un altro signore dice che ha qualche difficoltà, ma che riuscirà a pagare piano piano tutto, magari in maniera dilazionata.
Un tipo vuole l’ascensore, lo vuole solo lui per la moglie inferma (mi spiegano alla fine), decide di pagarsi il progetto di duemila euro da solo; una signora afferma che se vuole può partecipare alla spesa nella misura di venti euro.
Che cos’è il paese reale?
Cosa possono capire i politici della gente se non assistono a scene come quelle a cui abbiamo assistito noi ieri?
E lo stesso quelli che fanno il mio mestiere e generalmente se ne stanno in un bar di Milano a dissertare di sociotrend?
L’umanità, la comunità, le difficoltà di sbarcare il lunario, ma rimanere fedeli al rispetto della propria vita.
Questa gente ha fatto tanto. Questa gente ha una gran dignità.
Chiedo il permesso di mettere Sky sul tetto. Quasi mi vergogno.
Sono l’unico.
La gran parte non sa che cos’è Sky.
Nessun altro se lo può permettere.
E’ bello, è ricco stare in situazioni del genere, magari non saranno tutte rose e fiori, ma è un peccato che questo tipo di generazioni ci stia sfuggendo di mano.
Noi che ci incontriamo sul web e i nostri figli che cercano una “second life” senza avere neanche provato ad esplorare la “first”.
Questa gente è preziosa.
Perché loro… vi assicuro, avevano dei valori di terra e le mani grandi dei contadini.
“In questo albergo dimorò per qualche notte il giovane Wolfgang Amadeus Mozart” all’incirca…
Entrando ti rendi conto che tutto deve essere rimasto uguale ad allora.
Come se nessuno avesse voluto toccare niente (neanche spolverare), per non fare un torto alla memoria del nobile musicista, probabilmente.
Il tutto sa di naftalina.
Anche i condomini.
Sembrano essere stati riesumati per l’occasione, scrollati e messi su strada come si può fare con una vecchia cinquecento, cui chiedi di fare giusto un attimo, un giro in centro tra mezzogiorno e mezzogiorno e un quarto, prima di riporla nuovamente sotto la cerata.
Le facce son vere, paesane.
Visi rubicondi e sinceri, incartapecoriti e odorosi.
Una vecchia signora che si ostina fieramente a tingersi di rosso i capelli, ci dice che sarà maschio, che si vede dalla pancia, che in famiglia sua erano 9 figli, 5 maschi e 4 donne.
Tutti morti, tranne lei.
I drappi alle tende sono pesantissimi, molti tavoli sono coperti forse per evitare che la polvere respirata da Mozart si volatilizzi per sempre.
L’amministratore è un gran dritto, ma tratta con rispetto gli astanti, cercando di indirizzare l’assemblea dove vuole lui.
C’è una gran timidezza inizialmente.
Ma quando la s.ra LB dice al signor C che ha occupato per intero la canna fumaria con un suo tubo, occludendogli la possibilità di sfiatare la propria caldaia, che quel tubo così grosso se lo può ficcare su per il culo, l’atmosfera si rilassa e tutti diventano più simpaticamente cattivi.
Ognuno dice la sua, c’è chi si accapiglia su di un condizionatore esterno, chi su qualche tegola che manca al tetto, chi sul rumore del bar sottocasa… tutto mi pare immensamente romantico.
Mi rendo conto di avere comprato un appartamento in un condominio di altri tempi.
Un signore non paga le rate per tempo, si dice, non imponiamogli multe… adesso è in difficoltà: pagherà quando può.
Un altro signore dice che ha qualche difficoltà, ma che riuscirà a pagare piano piano tutto, magari in maniera dilazionata.
Un tipo vuole l’ascensore, lo vuole solo lui per la moglie inferma (mi spiegano alla fine), decide di pagarsi il progetto di duemila euro da solo; una signora afferma che se vuole può partecipare alla spesa nella misura di venti euro.
Che cos’è il paese reale?
Cosa possono capire i politici della gente se non assistono a scene come quelle a cui abbiamo assistito noi ieri?
E lo stesso quelli che fanno il mio mestiere e generalmente se ne stanno in un bar di Milano a dissertare di sociotrend?
L’umanità, la comunità, le difficoltà di sbarcare il lunario, ma rimanere fedeli al rispetto della propria vita.
Questa gente ha fatto tanto. Questa gente ha una gran dignità.
Chiedo il permesso di mettere Sky sul tetto. Quasi mi vergogno.
Sono l’unico.
La gran parte non sa che cos’è Sky.
Nessun altro se lo può permettere.
E’ bello, è ricco stare in situazioni del genere, magari non saranno tutte rose e fiori, ma è un peccato che questo tipo di generazioni ci stia sfuggendo di mano.
Noi che ci incontriamo sul web e i nostri figli che cercano una “second life” senza avere neanche provato ad esplorare la “first”.
Questa gente è preziosa.
Perché loro… vi assicuro, avevano dei valori di terra e le mani grandi dei contadini.
Commenti
This life is life? or is the life?
when the life is not like life, we can think that it's real life? or not?
If paolo conte sings that "è fatica talvolta camminare", is because paolo conte is full of life, or we think that paolo conte is full of life because sings "è fatica talvolta camminare".
I don't know what, I don't know english languange and, over all, I don't know why.
I know only that "vita vita vita, sera dopo sera, fuggi tra le dita, spera mira spera".
That's it.
bye.
Now i'll smoke a cigarette in my bedroom, i'll open the door and Clarissa, my wonderfull little cat, will come over me and we'll sleep together all night.
goodnight.
ps. beato who has the time to live his life. I can't, me tapino, now. but i'll take my life like a cosciotto of chicken, and i'll spolperò it, until it will be possible.
At the right time i'll do.
Understand?
bye.
pps La MErda, fuck you. I was forgotting this thing. probably i'm defecating out of the cup. sorry
Poor Clarissa!
I'm beatiful, I'm fine, I'm splendid, I'm nice...