La CEI come le BR
A completamento di quanto affermavo ieri sul forum dei rancorosi, riguardo alla Chiesa e ai Dico vorrei citare un pezzo di un articolo di Rodotà che ho testè letto su Repubblica.
“Benedetto XVI ha affermato (…) che non si possono ignorare “norme inderogabili e cogenti che non dipendono dalla volontà del legislatore o dal consenso degli Stati, ma precedono la legge umana e per questo non ammettono deroghe da parte di nessuno”. (…)
Le parole sono chiare. Se nessuna legge può sovvertire la norma indicata dal Creatore per la famiglia , la legittima approvazione del disegno di legge sui Dico diviene un atto sovversivo del governo.
Se i cattolici devono votare secondo le indicazioni della Chiesa, viene cancellata la norma costituzionale che prevede la loro libertà da ogni “vincolo di mandato” e l’autonomia e la sovranità del Parlamento devono cedere di fronte a istruzioni provenienti da autorità esterne.
Se non sono ammesse leggi che non corrispondano al diritto naturale, la tavola dei valori non è più quella che si ritrova nella Costituzione ma ma quella indicata (…) dalla Chiesa. (…)
Nel momento in cui la Chiesa proclama che vi sono norme inderogabili e cogenti che non possono essere affidate alla volontà del legislatore, nega in queste materie l’autonomia e l’indipendenza dello Stato e sostituisce la propria sovranità a quella delle istituzioni pubbliche.
Il patto costituzionale tra Stato e Chiesa viene infranto, quasi denunciato unilateralmente.”
Ergo la Chiesa mira allo Stato e alle sue istituzioni, questo sostengo io, non meno che la mafia o le BR, delegittimando le nostre istituzioni laiche.
La mia domanda è: a chi giova questo muro eretto dalle alte gerarchie ecclesiastiche?
Di certo non alla Chiesa, che si arrocca in posizioni sempre più minoritarie, antistoriche e regionali (la cattolica Spagna non a caso sta lontana anni luce).
Non allo Stato che, viene spinto contro un muro e chiamato a risolvere una volta per tutte il l’ipocrita principio di laicità delle istituzioni.
Credono davvero di fermare in questo modo il corso della storia? Credono di fermare la “piaga” dell’omosessualità?
Un fatto è certo, smettiamola di pensare che la Chiesa può dire e fare quello che vuole.
La loro libertà, non è la nostra.
Ma io non ho mai pensato di imporre alla famiglia Salani (ad esempio) di non sposarsi e di non andare in Chiesa, mentre loro (la Chiesa, non i Salani) pretendono di legiferare i miei valori.
Ancora una volta la Chiesa erige roghi e mi pare di guardarla da fuori, dibattersi, come una lucertola cui sia stata mozzata la coda, in ogni direzione, senza ritegno, pudore o senso della misura, nel misero tentativo di resistere alla sua inevitabile eclissi.
“Benedetto XVI ha affermato (…) che non si possono ignorare “norme inderogabili e cogenti che non dipendono dalla volontà del legislatore o dal consenso degli Stati, ma precedono la legge umana e per questo non ammettono deroghe da parte di nessuno”. (…)
Le parole sono chiare. Se nessuna legge può sovvertire la norma indicata dal Creatore per la famiglia , la legittima approvazione del disegno di legge sui Dico diviene un atto sovversivo del governo.
Se i cattolici devono votare secondo le indicazioni della Chiesa, viene cancellata la norma costituzionale che prevede la loro libertà da ogni “vincolo di mandato” e l’autonomia e la sovranità del Parlamento devono cedere di fronte a istruzioni provenienti da autorità esterne.
Se non sono ammesse leggi che non corrispondano al diritto naturale, la tavola dei valori non è più quella che si ritrova nella Costituzione ma ma quella indicata (…) dalla Chiesa. (…)
Nel momento in cui la Chiesa proclama che vi sono norme inderogabili e cogenti che non possono essere affidate alla volontà del legislatore, nega in queste materie l’autonomia e l’indipendenza dello Stato e sostituisce la propria sovranità a quella delle istituzioni pubbliche.
Il patto costituzionale tra Stato e Chiesa viene infranto, quasi denunciato unilateralmente.”
Ergo la Chiesa mira allo Stato e alle sue istituzioni, questo sostengo io, non meno che la mafia o le BR, delegittimando le nostre istituzioni laiche.
La mia domanda è: a chi giova questo muro eretto dalle alte gerarchie ecclesiastiche?
Di certo non alla Chiesa, che si arrocca in posizioni sempre più minoritarie, antistoriche e regionali (la cattolica Spagna non a caso sta lontana anni luce).
Non allo Stato che, viene spinto contro un muro e chiamato a risolvere una volta per tutte il l’ipocrita principio di laicità delle istituzioni.
Credono davvero di fermare in questo modo il corso della storia? Credono di fermare la “piaga” dell’omosessualità?
Un fatto è certo, smettiamola di pensare che la Chiesa può dire e fare quello che vuole.
La loro libertà, non è la nostra.
Ma io non ho mai pensato di imporre alla famiglia Salani (ad esempio) di non sposarsi e di non andare in Chiesa, mentre loro (la Chiesa, non i Salani) pretendono di legiferare i miei valori.
Ancora una volta la Chiesa erige roghi e mi pare di guardarla da fuori, dibattersi, come una lucertola cui sia stata mozzata la coda, in ogni direzione, senza ritegno, pudore o senso della misura, nel misero tentativo di resistere alla sua inevitabile eclissi.
Commenti
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/I-diversi-e-la-carita-cristiana/1457367/1&ref=hpsp
un abbraccio a tutti.
Ps Paolo ti aspetto a braccia aperte, ma se attenti alla virtù di mio fratello però...
Tierò, la tua omosessualità non deve innervosirti, accettala e il mondo ti sorriderà.
Quanto alla tua modesta proposta non tengo piaghe, ma emorroidi respingenti.
Molto bello l'articolo di Scalfari, sempre illuminato e lucido, ma secondo me pecca di eccessiva astrazione.
Se il problema viene ricondotto ad un illogismo teologico, si entra in una sfera assurda di contrapposizione dottrinale ed interpretazione delle Scritture.
In questo groviglio di disquisizioni la Chiesa e Cerrigone si dibattono da secoli, al fine di indurre la società a non resistere al cambiamento valoriale negli usi e costumi della società.
Ineteressante, ma il punto è un altro ed è sottolineato dal primo commento all'articolo di Scalfari.
Molto interessante e più vicino al mio sentire:
"L'assurdità del problema degli omosessuali la crea, mentre la proclama, Lei insieme a tutti quelli che hanno coniato ed usano il termine "diversi". Tentare, cercare di essere cristiano, ossia pavida imitazione di Cristo è lavorare su se stessi, non imporre i propri valori agli altri.E' assurdo distinguere tra diritti degli omosessuali o eterosessuali, tra uomini e donne, tra bianchi e neri. Le leggi devono essere astratte ed universali"
Non è omosessuale, è bisex.
scritta la cazzata, giornata fatta.