Me and the man of the year
Entro nell’ufficio dell’uomo dell’anno che sono quasi le sei.
Provo nei confronti di quest’uomo un senso di ammirazione che non avevo mai tributato ad altri che non facessero parte del campo artistico.
Dichiaro insomma apertamente la mia parzialità.
Non a caso mi sento a mio agio, anche se sto andando a parlare con l’uomo dell’anno.
Mi sento a mio agio perché conosco il lavoro fatto e spero di avere colto i suoi gusti estetici.
Per fortuna sono anche i miei.
Nel mio lavoro è importante.
Questa campagna è mia molto più di tutte le altre campagne fatte finora.
E’ mia perché l’ho ritirata fuori da un cestino, sono andato contro alcuni muri, mi sono preso i lay out sotto braccio e sono entrato nell’ufficio del capo del mio capo, chiesto e ottenuto di poter fare questo film e non un altro.
Finalmente provo una certa soddisfazione.
Mi rilasso.
E sì che sono giorni di stress intenso.
Vorrei vivere di più con la famiglia che mi si sta allargando tra le mani, mentre sono costretto a consumare gran parte del mio tempo appresso ad un lavoro duro, stressante e decisamente impegnativo.
Il primo tassello però l’ho messo in saccoccia.
Infilo il DVD nel DVD e faccio partire il filmato.
Le pareti sono piene di opere d’arte che apprezzo, l’ufficio non è un ufficio, è un loft.
L’uomo dell’anno prorompe in una sana risata ed io sono per un attimo felice che tutto questo stress non sia stato vano.
Lo ringrazio in testa e mia e continuo a sperare che possa durare più a lungo possibile.
Non so quando potrò rifiatare.
Forse i primi di marzo.
Mi prenderò una bella vacanza e me ne starò a poltrire per una settimana.
A pensare, fantasticare, digerire.
Intanto a lunedì andrò e tornerò da Madrid.
Com’è strana la tua vita, quando scopri che salire e scendere da un aereo non è poi così cool come sognavi.
Il mondo mi si è ribaltato tra le mutande, se non ho altra ambizione che attendere che il pianoforte sia di nuovo in casa mia e che la libreria sia finità in fretta, per poterla riempire di libri che avrei l’ambizione di voler leggere per una gran parte…
Non ho tempo per la Spagna adesso, sebbene quel feto che cresce potrebbe essere Madrid.
http://www.autoblog.it/post/6504/anteprima-spot-alfa-147-q2
Il treno per destra continua la marcia.
Simona è alle prese con le nausee.
Fra un paio d’ore romperò il culo a Pro Evolution Soccer 5 a Enea, Iacopo e Omar (che mi si dice si è molto allenato).
Non è poi così difficile per un bambino prendere dimestichezza con altri bambini…
Provo nei confronti di quest’uomo un senso di ammirazione che non avevo mai tributato ad altri che non facessero parte del campo artistico.
Dichiaro insomma apertamente la mia parzialità.
Non a caso mi sento a mio agio, anche se sto andando a parlare con l’uomo dell’anno.
Mi sento a mio agio perché conosco il lavoro fatto e spero di avere colto i suoi gusti estetici.
Per fortuna sono anche i miei.
Nel mio lavoro è importante.
Questa campagna è mia molto più di tutte le altre campagne fatte finora.
E’ mia perché l’ho ritirata fuori da un cestino, sono andato contro alcuni muri, mi sono preso i lay out sotto braccio e sono entrato nell’ufficio del capo del mio capo, chiesto e ottenuto di poter fare questo film e non un altro.
Finalmente provo una certa soddisfazione.
Mi rilasso.
E sì che sono giorni di stress intenso.
Vorrei vivere di più con la famiglia che mi si sta allargando tra le mani, mentre sono costretto a consumare gran parte del mio tempo appresso ad un lavoro duro, stressante e decisamente impegnativo.
Il primo tassello però l’ho messo in saccoccia.
Infilo il DVD nel DVD e faccio partire il filmato.
Le pareti sono piene di opere d’arte che apprezzo, l’ufficio non è un ufficio, è un loft.
L’uomo dell’anno prorompe in una sana risata ed io sono per un attimo felice che tutto questo stress non sia stato vano.
Lo ringrazio in testa e mia e continuo a sperare che possa durare più a lungo possibile.
Non so quando potrò rifiatare.
Forse i primi di marzo.
Mi prenderò una bella vacanza e me ne starò a poltrire per una settimana.
A pensare, fantasticare, digerire.
Intanto a lunedì andrò e tornerò da Madrid.
Com’è strana la tua vita, quando scopri che salire e scendere da un aereo non è poi così cool come sognavi.
Il mondo mi si è ribaltato tra le mutande, se non ho altra ambizione che attendere che il pianoforte sia di nuovo in casa mia e che la libreria sia finità in fretta, per poterla riempire di libri che avrei l’ambizione di voler leggere per una gran parte…
Non ho tempo per la Spagna adesso, sebbene quel feto che cresce potrebbe essere Madrid.
http://www.autoblog.it/post/6504/anteprima-spot-alfa-147-q2
Il treno per destra continua la marcia.
Simona è alle prese con le nausee.
Fra un paio d’ore romperò il culo a Pro Evolution Soccer 5 a Enea, Iacopo e Omar (che mi si dice si è molto allenato).
Non è poi così difficile per un bambino prendere dimestichezza con altri bambini…
Commenti
Quando partirà rugiada mi sarà molto utile
Occhio che prendi le scoppole anche li...
..ne hai ben donde