Fantavita

Il sabato sera la gente che staziona sotto casa nostra diventa folla e le voci, che di settimana riconosci per timbro, intonazione e indole, di sabato diventano brusio diffuso, risacca ventosa, tiepida ninna nanna per il riposo delle nostre membra inelastiche.
Le cose alla buon ora son cambiate
Sulla mia pelle vivo la metamorfosi familiare; quella tanto avversata trasformazione, che solo qualche anno fa mi avrebbe fatto (e mi faceva) accapponare la pelle, oggi è un abito comodo, conforme alle mie nuove forme.
Il fatto è che ogni cosa ha il suo tempo, ogni vestito la sua stagione e quello che non va bene una volta, la stagione dopo è perfetto.
E Bruno, con le sue incongruenze da milanese adolescente, incapace di farsi una ragione di tutto, si è allontanato, con la sua puttana sudamericana in un punto indeterminato del mio cervello.

In questa stagione, il calore degli amici non è mai stato così famiglia.
Non si corre più appresso ad un pallone, ci si abbraccia per i nostri padri, ci si abbraccia per i nostri figli.
Credo che niente e nessuno potranno mai spiegare la metasemantica di vita che si cela dietro questo nostro ciarlare di fantacalcio.
Cosa significhiamo quando diciamo che il calcio non esiste più e solo il fantacalcio è vivo, se non che un pezzo della nostra vita se n’è andata e ce ne siamo costruiti un’altra?!
Non afferrare, lasciare scorrere questo fiume di parole vane, senza cogliere e tenersi strette le emozioni che ci incatenano gli uni agli altri, sarebbe un delitto.
I nostri occhi sfuggono la morte dei nostri cari ancora.
Ma la nostra pelle ci lega, oltre ogni non detto, al nostro destino; muti testimoni di sentimenti inespressi, se non attraverso i gol di Giardino e Iaquinta, i rigori parati da questo o da quello.
I miei amici più cari, la famiglia che porto con me in ogni momento.

Il tempo mi rapisce e mi svuota di energia in questo inizio di anno.
Non riesco a coltivare quanto vorrei questa piccola pianta informatica, così come il piano, così come la lettura, così come la palestra, così come la casa… e mille altre cose.
Ci sono momenti in cui non sono altro che respiro affannoso e corsa appresso ai problemi
Ho pochi momenti di vita vera.
Ma è vita davvero!

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