Si nasce di nuovo

Più provo a scrivere qualcosa, più mi trovo prigioniero di clichè.
Le emozioni sono a me sconosciute, ma il modo di riversarle su carta (o su tastiera che dir si voglia) risulta di una banalità estrema.
E come fare d’altronde a provare a esplicitare sensazioni che arrivano dal profondo e riverberano sulla superficie soltanto una eco lontana?
Ci sto girando attorno lo so.
Ma, mai come questa volta, trovo difficile scrivere, triturare, digerire o vomitare emozioni per altri, quando non riesco neanche a identificarle per me.
Questo è il mio blog, quindi sarò prolisso quanto mi pare.
Perché arrivare al punto non è facile (soprattutto se questo punto batte un ritmo cardiaco e incalzante).
Ci pensi, non ci pensi, inebetisci, congetturi, fai forzatamente finta di niente, immagini.
Provo a estrapolare pensieri da questo coacervo arrovogliato, infilando il braccio nel profondo, per tirar su uno ad uno, i fili di questa matassa.
Primo filo: Io sono tre.
Parliamoci chiaro, io ho sempre vissuto per la fica.
Quella forza che ha tirato e tira la gran parte dei miei comportamenti terreni (e forse di tutti gli uomini) portando ad accoppiarci in maniera smisurata, selvaggia, sconsiderata, in battere e in levare; a essere narcisisti, a essere arrivisti, a vincere, a cercare di non perdere, ad essere più belli, ad essere più forti, ad essere giovani.
La fica.
Quanti giri vogliamo fare?
Pensate che sia adolescenziale? Oppure troppo freudiano?
Per me è il sesso che fa girare il mondo ed è la forza sprigionata da questa energia che muove pianeti, comete, costellazioni, maree, ominidi.
Altro che l’astronomia.
Ecco questo oggi è un po’ meno vero per me.
Nel senso che adesso i miei interessi sono passati in secondo piano rispetto a quelli dell’unità che io, mia moglie ed il nascituro rappresentiamo.
I desideri egoistici intendo.
In secondo piano.
Prima vengono i desideri di tutti e tre.
Questa per me è più di una rivoluzione copernicana.
Anzi no, questa è una morte.
Questa è una morte ed una nascita.
Non c’è giudizio di valore in ciò, ne nei confronti di chi nasce, ne nei confronti di chi muore.
Ma c’era bisogno di un passaggio.
La creazione di un Blog.
Ho passato 5 anni della mia vita a lasciare tracce di me, come spermatozoi abbandonati sulla tazza del water, in un forum, ad alcuni amici.
Gli amici sono andati, altri amici sono venuti, il forum è cambiato, io sono cambiato, ma di quelle tracce lasciate in tanti anni, mi amareggia solo il fatto di non poterle rileggere come vorrei.
C’erano parti di me importanti in quelle spore.
E visto che più vai avanti con l’età, più ti torna il desiderio di rileggere indulgente scheggie di quello che sei, per ricordarti di quello che sei stato e del perché sei così adesso, parto con un Blog.
Per me forse.
Per me solo.
Che solo in fondo non sono mai.
Ho sempre ruotato attorno a tante cose.
Provo, per chissà quanto, a crearmi uno studio personale, dove fare i conti con me stesso e fumare quel sigaro, che il mio nuovo padrone non mi permette più.
Quel figlio, che in forma embrionale, Simona porta adesso sempre dentro di se.
Le emozioni sono a me sconosciute, ma il modo di riversarle su carta (o su tastiera che dir si voglia) risulta di una banalità estrema.
E come fare d’altronde a provare a esplicitare sensazioni che arrivano dal profondo e riverberano sulla superficie soltanto una eco lontana?
Ci sto girando attorno lo so.
Ma, mai come questa volta, trovo difficile scrivere, triturare, digerire o vomitare emozioni per altri, quando non riesco neanche a identificarle per me.
Questo è il mio blog, quindi sarò prolisso quanto mi pare.
Perché arrivare al punto non è facile (soprattutto se questo punto batte un ritmo cardiaco e incalzante).
Ci pensi, non ci pensi, inebetisci, congetturi, fai forzatamente finta di niente, immagini.
Provo a estrapolare pensieri da questo coacervo arrovogliato, infilando il braccio nel profondo, per tirar su uno ad uno, i fili di questa matassa.
Primo filo: Io sono tre.
Parliamoci chiaro, io ho sempre vissuto per la fica.
Quella forza che ha tirato e tira la gran parte dei miei comportamenti terreni (e forse di tutti gli uomini) portando ad accoppiarci in maniera smisurata, selvaggia, sconsiderata, in battere e in levare; a essere narcisisti, a essere arrivisti, a vincere, a cercare di non perdere, ad essere più belli, ad essere più forti, ad essere giovani.
La fica.
Quanti giri vogliamo fare?
Pensate che sia adolescenziale? Oppure troppo freudiano?
Per me è il sesso che fa girare il mondo ed è la forza sprigionata da questa energia che muove pianeti, comete, costellazioni, maree, ominidi.
Altro che l’astronomia.
Ecco questo oggi è un po’ meno vero per me.
Nel senso che adesso i miei interessi sono passati in secondo piano rispetto a quelli dell’unità che io, mia moglie ed il nascituro rappresentiamo.
I desideri egoistici intendo.
In secondo piano.
Prima vengono i desideri di tutti e tre.
Questa per me è più di una rivoluzione copernicana.
Anzi no, questa è una morte.
Questa è una morte ed una nascita.
Non c’è giudizio di valore in ciò, ne nei confronti di chi nasce, ne nei confronti di chi muore.
Ma c’era bisogno di un passaggio.
La creazione di un Blog.
Ho passato 5 anni della mia vita a lasciare tracce di me, come spermatozoi abbandonati sulla tazza del water, in un forum, ad alcuni amici.
Gli amici sono andati, altri amici sono venuti, il forum è cambiato, io sono cambiato, ma di quelle tracce lasciate in tanti anni, mi amareggia solo il fatto di non poterle rileggere come vorrei.
C’erano parti di me importanti in quelle spore.
E visto che più vai avanti con l’età, più ti torna il desiderio di rileggere indulgente scheggie di quello che sei, per ricordarti di quello che sei stato e del perché sei così adesso, parto con un Blog.
Per me forse.
Per me solo.
Che solo in fondo non sono mai.
Ho sempre ruotato attorno a tante cose.
Provo, per chissà quanto, a crearmi uno studio personale, dove fare i conti con me stesso e fumare quel sigaro, che il mio nuovo padrone non mi permette più.
Quel figlio, che in forma embrionale, Simona porta adesso sempre dentro di se.
Commenti
RaffaB
Angelo(Golem)
Letizia
Tanti auguri davvero, soprattutto al nascituro, che sarà anche lui punturo, un vagone di fortuna alla tua bella simona.
che palle mi hai fatto fare l'ennesima registrazione per togliermi il gusto di salutarti di nuovo
ma l'occasione era troppo ghiotta e tu mi sei troppo caro per lasciar perdere come mi capita spesso
e allora una abbraccio a tutti (adesso che stai per clonarti il plurale è relativo..)
bene che hai un posto tutto tuo..lo meriti e se permesso io verrò ogni tanto a rompere le scatole non foss'altro che per un saluto
leo
AUGURI PUNTURI!